Quando una donna diventa una madre non solo nasce un figlio ma anche una mamma. Venire al mondo accompagna una rinascita e come tutti i cambiamenti porta con sé le nuove sfide da affrontare come il momento in cui tornare a lavoro. Questo è una circostanza cruciale per tante mamme, che fa emergere un sentimento di ambivalenza che oscilla su due poli opposti. Da un lato il desiderio di riappropriarsi della propria identità lavorativa, e dall’altro il senso di colpa per allontanarsi dai propri cuccioli.
La vita è in costante evoluzione e il cambiamento della maternità può svelare ad una madre nuove risorse che prima non sapeva di avere. È come uno tsunami, che piomba e stravolge tutti gli schemi precedenti, le rigidità e le prospettive. Da quel momento si scopre di dover navigare le onde del cambiamento con “solo” ciò che si ha a disposizione. Vita privata e lavoro non sono più due aspetti distinti, ma ora fanno parte di un tutt’uno, in cui siamo noi donne a fluttuare in ruoli diversi, rimanendo le stesse persone.
Secondo la “legge sistemica” noi siamo individui in relazione e quanto accade in un’area della nostra vita ne influenza un'altra. Così, in quest’ottica, impegnarsi ad essere in armonia nel posto di lavoro, porterà al fiorire di un’armonia che si respirerà nell’intimità della propria famiglia e viceversa. Noi abbiamo il potere di influenzare ed influenzarci.
Un’ indagine condotta dall’Istat nel 2024 su 2691 mamme lavoratrici e italiane (età media 39 anni) ha cercato di comprendere e valutare il benessere psicologico ed è emerso che:
la maggior parte delle madri italiane intervistate hanno risposto di non avere quasi mai tempo da dedicare ai propri hobby o passioni;
la maggior parte delle madri lavoratrici dichiara che il proprio benessere era più elevato prima della maternità;
8 madri su 10 dichiarano di sentirsi in colpa nel bilanciare la vita personale e lavorativa e questo è uno dei principali ostacoli e difficoltà che affrontano;
le madri nel contesto lavorativo desiderano maggior riconoscimento del loro ruolo e valore, insieme a un supporto adeguato;
viene richiesta una retribuzione adeguata durante il periodo di maternità e una maggiore flessibilità: così come la possibilità di lavorare da remoto e avere orari flessibili;
molte donne hanno risposto che si sentono poco comprese e giudicate rispetto al loro ruolo di madri e lavoratrici.
Se da una parte i numeri sono chiari nel farci vedere la reale difficoltà che le mamme lavoratrici attraversano, dall’altro devono aiutare a farci capire che il nostro approccio al lavoro sta cambiando. Per evitare di perdere talenti e persone chiave nelle aziende di oggi e di domani è necessario attuare programmi di cura e benessere creando l’ambiente di lavoro più appropriato per le mamme che rientrano. E’ fondamentale garantire sicurezza e comprensione riconoscendo il loro valore nel luogo in cui si trovano. In questo modo l’intervento sarà sulla qualità della relazione tra aziende e persone che migliorerà il rapporto di scambio, fiducia e stima.
Oggi non basta soltanto un buono stipendio, sono le emozioni che spesso ci guidano per capire se siamo nel posto giusto in sintonia e coerenza con i nostri valori oppure no.
Vi invitiamo a riflettere su come state accompagnando i ruoli delle mamme lavoratrici nella vostra compagnia ed aprire gli occhi come società e come organizzazioni giacché le mamme hanno in cura il bene più prezioso: i bambini di oggi che saranno gli adulti di domani.
Del resto,
“Dare alla luce non dovrebbe mai farci
rimanere in ombra” - Cristina di Loreto
Bibliografia:
https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/le-equilibriste-la-maternita-in-italia-2023 57 Cecchini C., Chiodini M., Di Loreto C., Guidi E. (2023). Report ricerca nazionale "Come stanno le working mom in Italia?" condotta da Me First e LabCom Ricerca e azione psicosociale, former spin-off Università degli Studi di Firenze.
Di Loreto C. (2023) Mamma rimettiti al primo posto
Dott.ssa Leticia Diaz
Coach strategica e consultor
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