In un’era caratterizzata da una permacrisi globale, la capacità di un’azienda di rispondere prontamente agli incidenti che possono compromettere la continuità operativa è più cruciale che mai. La resilienza e la prontezza diventano essenziali in un contesto dove le minacce alla sicurezza informatica, le interruzioni della catena di approvvigionamento e i disastri naturali sono all’ordine del giorno.
La preparazione è la chiave, un efficace Incident Response Plan (IRP) è fondamentale; un piano strutturato permette alle organizzazioni di prevedere, prioritizzare e rispondere in maniera tempestiva ed efficace agli incidenti sia lato Information Technology (IT) che Operational Technology (OT). La preparazione include la definizione di standard, policy, procedure e la formazione di un team adeguato.
Altro aspetto fondamentale è la capacità di identificare rapidamente un incidente; questo richiede sistemi di monitoraggio avanzati e un team di risposta addestrato a riconoscere i segnali di allarme. Un’analisi tempestiva dell’incidente permette di comprendere la portata del danno e di attuare le misure di contenimento più appropriate.
Una volta identificato l’incidente, è essenziale contenerlo per prevenire ulteriori danni. Successivamente, l’obiettivo si sposta sull’eradicazione della minaccia e sul recupero delle operazioni aziendali al loro stato normale. Queste fasi richiedono un approccio metodico e strumenti adeguati per essere eseguite efficacemente.
Inoltre la condivisione delle informazioni e la cooperazione tra le diverse organizzazioni sono fondamentali. I CISO (Chief Information Security Officer) e i CSO (Chief Security Officer), dovrebbero essere il punto di contatto con il Crisis Management Team (CMT), che monitora gli incidenti a livello locale, nazionale o addirittura internazionale sulla base della struttura aziendale.
Le ultime direttive europee sono decisamente chiare sulla capacità di implementare la resilienza per i settori ritenuti strategici per il Paese, il quadro europeo ha allargato fortemente i settori e di conseguenza tutta la catena di fornitori ad essi associati, i quali devono saper rispondere in maniera reattiva e proattiva ad un incidente, in particolare modo nell’ambito IT.
Questo non esclude l’ambito OT che deve essere sempre più strettamente collegato all’information Technology; sarebbe sbagliato e deleterio pensarli come compartimenti stagni, il rischio potrebbe comportare di avere una casa tecnologicamente avanzata e resiliente ma con delle fondamenta instabili.
Del resto, se prendiamo ad esempio la nuova Direttiva NIS2 è basata su un approccio multirischio mirante a proteggere i sistemi informatici e di rete e il loro ambiente fisico da incidenti e eventi avversi. Gli stati membri dell’Unione Europea e le relative aziende hanno tempo fino al 17 ottobre 2024 per recepirla, ovvero per adeguarsi a quanto la Direttiva richiede, e che prevede entro il 17 Aprile 2025 che i fornitori di servizi essenziali e importanti rispondano ai requisiti riportati dall’Articolo 21.
In conclusione, la capacità di rispondere prontamente agli incidenti è un elemento chiave per la sopravvivenza e il successo di un’azienda nel contesto attuale di permacrisi. Investire in piani di risposta, formazione e tecnologie risulta fondamentale.
Scuola Etica & Sicurezza è in prima linea per supportare le aziende sia sotto il profilo di governance e compliance sia sotto l’aspetto pratico, tramite simulazioni real time e realistiche di eventi a bassa, media e alta intensità, che possono provocare compromissioni legate all'indisponibilità su sedi, strutture, apparati, persone e intaccando quindi la continuità operativa dei processi.
Questo ci permette poi di parametrare la risposta a questi eventi avversi e costruire schede di intervento, piani di continuità e procedure di Incident Management coerenti alle esigenze connesse alla caratterizzazione di settore.
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