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Affrontare l’inatteso: Tre giorni a L’Aquila nella gestione delle emergenze

L’Aquila, con la sua storia di resilienza e rinascita che ha seguito il devastante terremoto del 2009, ha permesso di affrontare la tematica della gestione delle emergenze con una prospettiva unica. La presenza sul territorio ha consentito ai partecipanti di prendere parte ad un’esperienza immersiva e straordinaria, durante la quale la teoria è stata accompagnata da attività pratiche e interattive. L’evento è infatti iniziato con un’attività di simulazione che ha coinvolto attivamente tutti i presenti; questi sono stati suddivisi in piccole squadre e a ciascun membro è stato assegnato in modo casuale un ruolo specifico, così da rendere possibile la sperimentazione di diverse responsabilità e prospettive nella risoluzione di una complessa situazione di emergenza.


Accompagnati dal sostegno di esperti di crisis & emergency management e business continuity, i partecipanti hanno testato l’importanza cruciale del lavoro di squadra, fondamentale per affrontare le difficoltà operative e strategiche che si presentano in emergenza. La fase di riflessione collettiva è stata, a mio parere, uno dei momenti più preziosi: la condivisione dei singoli contributi ha facilitato l’acquisizione di maggiore consapevolezza sui ruoli individuali e sull’interdipendenza necessaria per affrontare con successo questo tipo di situazioni. Il momento più toccante dell’evento è stato vissuto al termine della prima giornata, con l’ascolto della testimonianza di Giustino Parisse; le sue parole, cariche di dolore e forza, hanno permesso una riflessione sull’importanza della memoria e della solidarietà nella ricostruzione del tessuto sociale, lasciando un segno indelebile in tutti noi. Dopo aver condiviso la sua storia ci ha accompagnato nella visita di Onna, uno dei luoghi più devastati dal terremoto, mostrandoci le ferite ancora aperte della comunità ma anche i segni di speranza e resilienza che caratterizzano la sua rinascita.


Il giorno seguente, i contributi dei massimi esperti nel campo della sicurezza e del Crisis Management hanno permesso di esplorare nel dettaglio più aspetti fondamentali, come i riferimenti normativi e legislativi, gli approcci metodologici avanzati e gli strumenti organizzativi e gestionali essenziali per una gestione efficace delle crisi. Ad arricchire il focus sull’Emergency Management è poi intervenuta la Protezione Civile, illustrando con grande chiarezza le attività svolte dagli operatori del soccorso e le diverse fasi della gestione delle emergenze, mettendo in luce l’importanza cruciale di preparare e di essere preparati. Gli approfondimenti dedicati alla psicologia dell’emergenza hanno fornito una comprensione più profonda degli aspetti che influenzano le persone e le comunità durante e dopo un’emergenza, e sottolineato il valore di un approccio olistico e umano, arricchendo l’intero percorso formativo.


Il contatto con il territorio è stato particolarmente profondo durante la visita al Monastero di San Basilio, il più antico monastero dell’Aquila: Angelo De Nicola, guidando la visita, ha messo in luce le sfide affrontate dalle monache negli ultimi anni, ma anche le straordinarie risorse di forza e determinazione che hanno permesso al monastero di continuare a prosperare, diventando un simbolo di speranza e resistenza. Nel momento conclusivo dell’evento hanno trovato spazio i racconti delle esperienze di gestione delle emergenze condivisi dai Mentor, che hanno discusso delle loro strategie offrendo una preziosa prospettiva: eventi avversi non solo come sfide inevitabili, ma come opportunità di apprendimento e di crescita, per evolvere e migliorare.


Definirei l’esperienza a L’Aquila arricchente e illuminante: partecipare ad iniziative come questa è fondamentale per sviluppare competenze pratiche e per essere preparati ad affrontare con maggiore competenza le sfide future. 










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